> Plateau d'Assy: una mecca culturale
Sostenuti dalla fortezza di Les Fiz, gli altipiani della città ospitavano un tempo una delle più grandi stazioni climatiche d'Europa. Il sito è stato responsabile di una serie di rivoluzioni nei seguenti settori:
- architettura moderna: trasformati in centri medici, villaggi turistici o appartamenti, gli ex sanatori illustrano il genio dell'architettura del XX secolo, una nuova estetica abitativa senza artifici. Ampiamente pubblicizzata dalla stampa internazionale dell'epoca, questa architettura viene nuovamente messa in mostra: 3 edifici sono stati insigniti del marchio "Patrimonio del XX secolo": Praz-Coutant, Guébriant e Martel de Janville, quest'ultimo classificato come Monumento Storico.
- Arte moderna: La chiesa del Plateau d'Assy, consacrata nel 1950, ricorda le case tradizionali saldamente ancorate al suolo, che l'architetto Maurice Novarina ha affiancato a un campanile la cui elevazione porta lo sguardo fino alle cime della catena montuosa del Fiz. Il grande mosaico colorato che Léger ha disegnato per la facciata lascia intendere un'eccezionale decorazione interna. Il canone era quello di far rivivere la tradizione della chiesa di sostenere gli artisti viventi. Scommettendo sul genio, invitò i più grandi artisti moderni a illustrare i temi biblici e la storia cristiana, tra cui Chagall e Matisse, solo per citarne alcuni.
- Scultura contemporanea: il percorso di scultura contemporanea è stato ispirato da un grande evento artistico, per accompagnare la trasformazione del Plateau d'Assy e la sua vocazione in termini di benessere, arte e turismo: "Sculptures en montagne, poème dans l'espace" (J.-P. Lemesle, J.-P. Bouvier, 1973). Cinque opere degli scultori più ispirati del XX secolo sono rimaste nella nostra regione. Ci parlano del sole e dello spazio, delle fonti di vita, degli uomini e delle loro conquiste, delle feste. Nel corso degli anni, dal 1989, una decina di sculture hanno abbellito la strada che corre per 15 km lungo la collina dalla pianura alla tenuta di Plaine-Joux. Esse evocano il passare del tempo, il caos della storia, la guerra, la pace e i diritti umani, la materia, la tecnologia, l'era industriale e il mondo dei lavoratori.
Vedi anche:
- Il Jardin des Cimes: un luogo unico per natura e cultura, dove scoprire il mondo delle Alpi e gli orti del mondo.
> Chedde e Marlioz:
Nel 1896, l'impianto elettrometallurgico di Chedde trasformò il borgo rurale in un complesso residenziale operaio.
- Chiesa di Saint-Joseph (1934)
Fondata dall'Abbé Berger e costruita da G. Benezech, la prima chiesa in cemento armato della diocesi di Annecy è logicamente dedicata al patrono degli artigiani e dei lavoratori.
Le vetrate e i mosaici sono stati disegnati da uno degli artisti più rappresentativi del movimento Art Déco, R. Lardeur.
- Da vedere anche:
- La cité des Nids et Jardins (1942-55), un'importante eredità della storia industriale e sociale di Passy.
industriale e sociale di Passy, tradotto dall'architetto Henry Jacques Le Même.
Henry Jacques Le Même.
- La Cascade de Coeur: immortalata da V. Hugo, questa cascata
Ugine alimentava un tempo mulini e segherie.
- I Viaducs des égratz, accesso alla valle di Chamonix.
- Il Parvis des Fiz, una struttura slanciata rivestita in abete douglas
Douglas, che riprende la cresta del Fiz (agenzia Beckmann - N'Thépé).
- La piscina Tournesol, dall'aspetto di un disco volante.
- Il centro Mountain Store, con la sua architettura contemporanea.
> Il capoluogo e le sue colline:
- La chiesa di Saint-Pierre e Saint-Paul
Dall'epoca romana, attraverso i secoli in cui Passy era oggetto di ogni tipo di invidia, la chiesa di Passy ci invita a compiere uno straordinario viaggio nel tempo. Osservate da vicino gli elementi protetti come Monumenti Storici, tra cui l'ex voto romano, la decorazione barocca e neoclassica, il pulpito per la predicazione, il raro fonte battesimale e l'acquasantiera, l'altare maggiore e la sua pala con colonne tortili in legno dorato policromo, gli altari laterali e gli stalli.
Da notare anche
- Il Municipio, costruito nel Secondo Impero, un tipico edificio neoclassico.
- La scuola Chef-lieu, con le sue grandi finestre, i lucernari e i rivestimenti in legno, è un sottile mix di tradizione e modernità.
Da non dimenticare:
- La chiesa di Saint Donat des Plagnes, recentemente restaurata, vanta una bella pala d'altare principale, stalli e lampadari tutelati come Monumenti storici.
- Nelle vicinanze, il facsimile della pietra miliare romana del Col de la Forclaz (74 d.C.), il cui originale si trova pochi metri più in basso, di fronte all'ex Hôtel des Panoramas.
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