Sulla prima parete, a sinistra, una giovane donna sembra ascoltare i suoni del mare all'interno di una conchiglia. La parete di destra si concentra sui dettagli: la mano che tiene la conchiglia è più vecchia del volto della giovane donna.
L'artista ha creato una metafora del nostro patrimonio culturale, raccontando ciò che il Cammino di Santiago evoca per lui. È una storia di trasmissione tra generazioni. Le due donne, simbolo di due epoche, sono legate da una storia e una temporalità comune, quella del cammino.
Nato in Sicilia nel 1988, Alberto Ruce vive a Marsiglia e lavora tra la Francia e l'Italia, sia in situ che nel suo studio. Il suo universo pittorico è onirico.
Trasparenza, tono su tono ed evanescenza dei soggetti caratterizzano le sue opere. Esse esplorano la percezione sensoriale umana e il nostro rapporto con la natura. Presta particolare attenzione alla storia dei luoghi che visita. I suoi gesti si fondono con i supporti che li accolgono, tanto che lo spettatore può passare senza vederli a prima vista.
Nato in Sicilia nel 1988, Alberto Ruce vive a Marsiglia e lavora tra la Francia e l'Italia, sia in situ che nel suo studio. Il suo universo pittorico è onirico.
Trasparenza, tono su tono ed evanescenza dei soggetti caratterizzano le sue opere. Esse esplorano la percezione sensoriale umana e il nostro rapporto con la natura. Presta particolare attenzione alla storia dei luoghi che visita. I suoi gesti si fondono con i supporti che li accolgono, tanto che lo spettatore può passare senza vederli a prima vista.