Padre Ambroise Martin, curato di Megève dal 1820 al 1863 (data della sua morte) consacra la sua fede, la sua fortuna e le sue forze a ciò che divenne l'opera della sua vita: la realizzazione di un Calvario simile a quello di Gerusalemme.
Allestito tra il 1840 e il 1878, è opera dovuta prima di tutto a un uomo, Padre Ambroise Martin (1791-1863), curato di Megève dal 1820 alla sua morte. Estendendosi in un quadro idilliaco, è formato da 15 cappelle e oratori che raffigurano le stazioni della Via Crucis che conduceva al Golgota a Gerusalemme. Le diverse costruzioni, in cui è riconoscibile l'impronta di tutti gli stili architettonici del passato, accolgono una cinquantina di statue in legno dipinto, generalmente a grandezza naturale, completate da affreschi e trompe-l'oeil. Architettura, scultura e pittura si coniugano qui per evocare, con immagini che colpiscono per il loro realismo, la vita e la passione del Cristo. Questo bell’insieme è diventato di recente un luogo di pellegrinaggio così importante che presto varrà a Megève il titolo di "Gerusalemme savoiarda". Iscritto oggi tra i Monumenti Storici, per la gente del posto rappresenta un luogo della memoria, per i visitatori in un luogo piacevole per una passeggiata e che offre a tutti una vista panoramica sull’alta valle di Arly e i contrafforti del Monte Bianco. Importanti lavori di restauro condotti tra il 2001 e il 2007, hanno ridato all’intero sito il suo aspetto originale. Le cappelle e gli oratori sono stati accuratamente restaurati sia internamente che esternamente e gli spazi circostanti sono stati risistemati per recuperare il paesaggio del XIX secolo.
Percorso percorribile tutto l'anno e illuminato di notte.