Alla fine degli anni '60, con la commemorazione del trentesimo anniversario del Maquis des Glières all'orizzonte, tra i sopravvissuti si sviluppò l'idea che fosse importante "fare qualcosa che fosse degno dell'evento".
Scelto a seguito di un concorso nazionale, la cui giuria era composta da 5 sopravvissuti di Glières e da 4 personalità selezionate per la loro competenza nel campo dell'arte, il Monumento Nazionale alla Resistenza fu inaugurato il 2 settembre 1973 da André Malraux.
Le imponenti dimensioni del monumento comprendono un'altezza totale di 15,20 metri, una larghezza di 4 metri, una lunghezza di 21 metri e un peso di 65 tonnellate.
Non è un monumento ai morti, ma un simbolo di speranza. Il suo creatore, Emile Gilioli (1911-1977), ha voluto creare una scultura-architettura che esprimesse l'impegno dei combattenti di Glières e fosse in armonia con le montagne le cui creste prolungano il monumento. Il monumento si erge come una V di vittoria. Una delle due frecce si alza verso il cielo come segno di speranza. Da essa emerge un disco solare che simboleggia la rinascita, la rinascita della libertà. Il suo improbabile equilibrio ci ricorda che la libertà, sempre minacciata, è sempre da conquistare. L'altra freccia è come spezzata di netto, perché ogni vittoria porta con sé il prezzo di privazioni, sofferenze e morte.
L'interno del monumento è stato progettato per essere uno spazio sacro, con una varietà di opere che invitano alla meditazione.
Sulla spianata è aperta al pubblico la mostra temporanea "L'histoire du maquis des Glières en photo".
Una serie di fotografie di grande formato con ritratti e scene che illustrano la vita quotidiana e l'impegno della macchia sull'altopiano di Glières.
Il libretto è disponibile gratuitamente presso l'edificio di accoglienza della Mémoire du maquis.
Le visite guidate possono essere prenotate via e-mail o telefono.
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